OpenAI firma un accordo cloud da 38 miliardi di dollari con Amazon per potenziare i modelli di intelligenza artificiale

AWS alimenterà i modelli di prossima generazione di OpenAI in un accordo da 38 miliardi di dollari mentre l’azienda di AI si spinge oltre Microsoft.

Con la domanda di infrastrutture potenti in forte crescita, i giganti della tecnologia stanno stringendo accordi multimiliardari per alimentare i modelli di AI. Lunedì 3 novembre, OpenAI ha firmato un accordo settennale da 38 miliardi di dollari con Amazon Web Services. L’accordo offre a OpenAI l’accesso alla vasta capacità di calcolo di AWS.

“Scalare l’AI di frontiera richiede un’enorme e affidabile potenza di calcolo,” ha dichiarato Sam Altman, co-fondatore e CEO di OpenAI. “La nostra partnership con AWS rafforza l’ampio ecosistema di calcolo che alimenterà questa nuova era e porterà l’AI avanzata a tutti.”

OpenAI avrà accesso a migliaia di GPU Nvidia. Queste includono le serie GB200 e GB300 degli Amazon EC2 UltraServers, ottimizzate per il calcolo AI. Secondo Amazon, questa infrastruttura può scalare fino a decine di milioni di CPU, sia per l’addestramento che per l’esecuzione dei modelli.

“Mentre OpenAI continua a spingere i limiti di ciò che è possibile, l’infrastruttura di AWS, leader nel settore, servirà da spina dorsale per le loro ambizioni AI,” ha dichiarato Matt Garman, CEO di AWS. “L’ampiezza e la disponibilità immediata di risorse di calcolo ottimizzate dimostrano perché AWS è in una posizione unica per supportare i vasti carichi di lavoro AI di OpenAI.”

Gli accordi di OpenAI sollevano interrogativi su una bolla dell’AI

L’accordo fa parte dell’investimento da 1,4 trilioni di dollari di OpenAI per espandere la propria capacità infrastrutturale. Secondo il CEO Sam Altman, l’azienda prevede di sviluppare 30 gigawatt di capacità energetica. Per fare un confronto, una singola centrale nucleare ha circa 1 gigawatt di capacità, mentre 30 gigawatt potrebbero alimentare 26 milioni di case per un anno.

Gli accordi precedenti di OpenAI hanno sollevato dubbi su una possibile bolla dell’AI. I critici hanno avvertito che le valutazioni crescenti delle aziende AI, così come le loro spese in conto capitale, non sono in linea con la domanda e la redditività dell’AI.